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Il sole ripreso alla luce di H-alfa con il filtro QUARK e la nuova fotocamera ToupTek

Ottobre 13 2017, Stefan Taube

Il nostro collaboratore spagnolo Carlos Malagon ha quasi ogni giorno vista libera sul nostro astro diurno. Ci ha inviato questa immagine del sole, che ha ripreso con la nuova fotocamera  EP3CMOS02300KMC di ToupTek:

H-Alpha-Sonne

L’immagine mostra la cromosfera del sole: essa rappresenta una parte dell’atmosfera solare, che si trova sopra la fotosfera e che si manifesta come luce con lunghezza d’onda di 656 nanometri. Questa lunghezza d’onda viene denominata anche H-alfa. Si tratta di un determinato stato di eccitazione degli atomi di idrogeno nell’atmosfera solare. Sul bordo del sole si manifesta una bella protuberanza.

Oltre alla fotocamera di ToupTek Carlos Malagon ha utilizzato il filtro H-alfa QUARK di DayStar e il Pro Apo 80/500 di Omegon sulla montatura SkyWatcher Star Adventurer.

Questa piccola montatura è l’ideale da viaggio. Sostiene una fotocamera con piccola ottica ed effettua l’inseguimento della rotazione celeste. Lo Star Adventurer può essere fissato con viti su ogni stativo fotografico. A questo scopo Carlos Malagon utilizza lo Stativo a treppiede Titania 500 in alluminio, di Omegon. L’istantanea in basso mostra l’attrezzatura completa:

Carlos_Ausrüstung

Del resto: dal momento che il filtro solare QUARKviene semplicemente infilato tra la fotocamera e il telescopio nell’estrattore di focale dell’oculare, esso può essere tolto altrettanto velocemente. Allora un’attrezzatura maneggevole come questa può essere semplicemente utilizzata per la fotografia del cielo motturno.

Focheggiatore: come ottimizzare il vostro telescopio dal lato accessori

Giugno 19 2017, Marcus Schenk

Un focheggiatore è  probabilmente il componente che userete più spesso sul telescopio. Con che frequenza si inseriscono oculari, adattatori e fotocamere? Già, un focheggiatore deve poter resistere a molte cose. Ma possiede anche una qualità adeguata? Molti telescopi vengono messi in vendita a basso prezzo, ma lo si nota subito dal focheggiatore presente sul tubo. Un upgrade su questo punto produce immediatamente un effetto positivo a 360 gradi.

Un’occhiata al vostro focheggiatore vi farà subito capire se dal vostro telescopio potete tirare fuori risultati ancora migliori di quelli che avete ottenuto finora.

omegon-auszuege-blog-astroshop

Domanda interessante: qual è l’importanza di avere un focheggiatore di ottima qualità e che lavora con precisione? Che cosa deve essere in grado di fare?

Cinque caratteristiche di un buon focheggiatore

Un buon focheggiatore dovrebbe …

… non avere giochi,
Lo sapevate questo? Ruotate la manopola di messa a fuoco, ma la meccanica gira a vuoto. Fino a quando poi, a un bel momento, ingrana. Da un lato fa arrabbiare, dall’altro si ha la sensazione di avere a che fare con del materiale scadente.

… non avere spostamenti (shifting).
Ruotate la manopola di messa a fuoco, ma sembra che Giove stia facendo dentro l’oculare la danza della pioggia e saltelli in qua e in là. Peggio ancora in una fotocamera. A un certo punto l’oggetto può addirittura saltare fuori dal campo visivo. Diagnosi: shifting. Questo problema dovrebbe essere eliminato al più presto con l’utilizzo di un nuovo focheggiatore.

… non piegarsi quando si monta una fotocamera.
Focheggiatore instabili producono talvolta conseguenze fatali ai loro astrofotografi. Se il tubo del focheggiatore  si piega, la vostra foto può risultare nitida su un lato ma sfocata sull’altro. Chi vorrebbe un risultato del genere dopo una notte passata a fotografare? Un po’ più avanti trovate un elenco con i dati di portata, che riporta il peso massimo della fotocamera proprio per evitare problemi del genere.

… avere una regolazione fine e di precisione della messa fuoco.
Chi è un’amante dell’astrofotografia lo sa: mettere bene a fuoco un oggetto celeste con la fotocamera è un’impresa. La cosa è più semplice se il focheggiatore ha uno scorrimento morbido o con la manopola con rapporto di demoltiplicazione 1:10. Allora potete regolare la messa a fuoco entro un intervallo di centesimi di millimetro. Tutto questo vi servirà per trovare una messa a fuoco perfetta.

… non scivolare quando vengono montati accessori pesanti.
Un oculare pesante può arrivare fino a 1 Kg di peso, un treno ottico con fotocamera anche di più. Per cui è utile che abbiate focheggiatore che non scivoli nemmeno sotto un carico pesante.

Abbiamo in offerta alcuni fuocheggiatori di Omegon con i quali potete in maniera semplice ottimizzare il vostro telescopio e migliorarne le prestazioni in modo che l’osservazione sia un vero divertimento. Soprattutto i prodotti della serie V-Power, Omegon Pro e della serie Ibridi Caryford a doppia velocità di Omegon racchiudono queste cinque esigenze e le soddisfano con notevole precisione. Il sopra citato telescopio ibrido Crayford a doppia velocità di Omegon si caratterizza anche per una ridotta altezza meccanica. Nel caso di sistemi newtoniani veloci è possibile, ad esempio con rapporto f/5, ridurre la vignettatura e aumentare l’illuminazione.

Sicuramente vorrete sapere se un focheggiatore è adatto al vostro telescopio. Quanto ricade più indietro la messa a fuoco (backfocus)? Quali sono le dimensioni per l’adattatore? Quale portata ha? Trovate tutte queste informazioni su questo nuovo elenco. Potete vedere immediatamente quale focheggiatore è più adatto per voi.

Omegon_Focuser_Table

Novità: Oculari Omegon serie Oberon con un campo apparente di 82°

Maggio 23 2017, Marcus Schenk

I nuovi oculari Oberon di Omegon hanno un campo di vista apparente di ben di 82° e quindi permettono una osservazione ad ampio respiro. Inoltre sono impermeabili all’acqua e sono riempiti di azoto. Con un prezzo inferiore a 200 Euro, sono sorprendentemente economici ed alla portata di ogni astronomo dilettante.

Die Omegon Oberon Okulare mit 82° Gesichtsfeld

Impermeabili all’acqua e riempiti di azoto

Siete sicuramente a conoscenza che gli oculari a volte non sono così puliti. Quando sulle lenti oculari si deposita della sporcizia, del polline o del grasso delle ciglia. In questi casi è necessario procedere alla pulizia degli oculari. Ma l’operazione non è affatto facile, perché si deve eseguire la pulizia con cautela e con detergenti per ottica. Questa operazione è invece genialmente semplice con gli oculari di Omegon.

Risciacquate l’oculare sotto acqua corrente. E così i vostri oculari risplenderanno nuovamente come il primo giorno.

Il vantaggio di un grande campo visivo

Gli oculari ad ampio campo rappresentano un sogno per gli osservatori del cielo. Al contrario degli oculari standard di 45° o 50° di campo visivo, questi oculari grandangolari danno l’impressione a chi osserva di essere sospesi nello spazio. Al di sopra di 70° l’occhio non percepisce più il bordo dell’oculare e il cielo stellato appare quasi senza confini. Gli oculari Oberon con 82° svolgono ancora meglio questo compito, perché qui il vostro occhio può addirittura spaziare nel campo visivo.

La serie di oculari Oberon è costituita da sei oculari con distanze focali di 7 mm, 10 mm, 15 mm, 19 mm, 23 mm e 32 mm. Le tre distanze focali minori si possono ordinare nel formato di 1,25″ e le tre distanze focali lunghe nel formato di 2″. Ogni osservatore sa quanto sia difficile a volte andare alla ricerca di un oggetto. Quindi un oculare Oberon di 32 mm rende l’operazione molto più semplice. Un piccolo ingrandimento abbinato a un campo visivo di 82° rende il grande oculare Oberon un perfetto strumento per la ricerca.

Ma anche un oculare di 7 mm e di 82° presenta i suoi evidenti vantaggi: Osservare la superficie lunare ad alto ingrandimento e ciò nonostante vedere grandi aree del paesaggio lunare è semplicemente grandioso.

I vantaggi degli oculari Oberon in sintesi:

•    resistenti: impermeabili all’acqua e riempiti di azoto; resistono all’umidità ed hanno durata nel tempo.
•    campo visivo apparente di 82°: enorme campo visivo, quasi senza limiti.
•    presa comoda e salda: rivestiti in gomma scanalata laminata.
•    design e finiture di pregio: involucro di alluminio anodizzato.

Per maggiori informazioni: Si possono trovare sulle pagine di descrizione dei nuovi oculari Oberon.

Fotografare la luna con lo smartphone: L’adattatore smartphone Easypic di Omegon

Aprile 27 2017, Marcus Schenk

Se, in passato si fosse voluto riprendere qualche foto della luna, i costi sarebbero stati molto elevati. Sarebbe stato necessario scattare le foto, sviluppare la pellicola e sperare nella loro buona esecuzione e riuscita.  La delusione era dietro l’angolo in caso di poca nitidezza della foto. Oggi, con le fotocamere digitali e con le fotocamere dei telefonini tutto è diventato più semplice.

Per prima cosa, le fotocamere degli smartphone hanno raggiunto un livello di qualità straordinario. Sono un efficace strumento per scattare una foto della luna. Purché si possa collegare il nostro telefonino al telescopio.

Ecco un esempio di come chiunque  possa riprendere una foto della luna mediante un telescopio.

In questo caso la luna ripresa con metodo afocale utilizzando un adattatore Easypic, un iPhone , un Dobson Omegon da 8″ ed un oculare Redline.

Der Mond - aufgenommen mit einem Easypic Adapter, einem Omegon 8" Dobson und einem iPhone.

La differenza rispetto ad altri adattatori

L’adattatore Easypic Universal per smartphone segue un’altra strada rispetto ai suoi concorrenti. La maggior parte degli adattatori possiede una fascetta che si chiude attorno ad un oculare da 1,25 pollici. Il telefonino poggia separatamente su un anello di serraggio e deve essere posizionato correttamente sopra l’oculare. Di per sé si tratta di un buon sistema, ma richiede al fotografo di saper operare in punta di dita, con estrema attenzione per evitare che qualcosa possa scivolare e danneggiarsi.

Ma di notte non sempre si ha la pazienza necessaria. Per giunta vi è un buio pesto!

C’è anche una soluzione più semplice? Certo che c’è! Facendo ricorso al sistema autocentrante.

Potete preparare l’adattatore nel modo seguente

La luna è su in cielo e voi puntate il telescopio sul nostro satellite. Nell’oculare la luna è già visibile e fa un magnifico effetto. Ma ora entrano in gioco il vostro smartphone e l’adattatore Easypic.

Allentate sul lato posteriore dell’adattatore la piccola vite per le fascette di serraggio. Tirate queste fascette completamente all’esterno. E poi disponete il vostro telefonino con la lente della telecamera direttamente sopra il foro centrale. Fate scorrere le fascette di serraggio lungo il vostro telefono e stringete di nuovo la vite. Verificate che le fascette siano ben strette, in modo che il vostro telefonino non possa staccarsi.

Collegate ora l’adattatore all’oculare

Ora arriva la parte facile! Tenete l’adattatore con lo smartphone a diretto contatto del vostro oculare. Ruotate poi la grande rotella laterale. Si metteranno in movimento tre perni, che con precisione e contemporaneamente bloccheranno il vostro oculare. Così l’adattatore si centra e si fissa automaticamente sul vostro oculare. La lente della fotocamera del vostro smartphone si posizionerà esattamente al centro dell’oculare.

Questo sistema autocentrante significa per voi: una maggiore attenzione sul vostro oggetto ed una minore necessità di occuparsi di particolari tecnici superflui.

Una cosa davvero utile.

So sieht es aus: Das Smartphone am Teleskop und der Mond im Zentrum.

La ripresa: la luna nello smartphone

Se l’app della vostra fotocamera è attivata, ora dovreste vedere la luna sul vostro display. Aggiustate ancora un po’ il fuoco e tutto è già pronto per la foto.

Sono necessari questi passaggi:
•    disattivare il flash
•    attivare lo scatto a tempo
•    se necessario e possibile, mettere a punto il tempo di esposizione

A questo punto azionate il dispositivo di scatto per fare la foto. La ripresa della luna è stata eseguita con l’adattatore Easypic Universal per smartphone e con un telescopio Dobson da 8 pollici di Omegon.

Come ridurre la luminosità con filtri di grigio

Con la luna le riprese riescono nella maggior parte dei casi con la giusta regolazione del tempo di esposizione. Invece i pianeti, come Venere o Giove, nell’immagine spesso risultano troppo chiari. Sono sovra-illuminati. I dischi dei pianeti appaiono “bruciati”. La soluzione: filtri di grigio e filtro polarizzatore variabile. Questo è il trucco con cui possiamo ottenere immagini anche delle strutture.

Conclusione:

Con uno smartphone e con l’adattatore Easypic Universal per smartphone sono possibili rapide riprese fotografiche della luna e dei pianeti. Non è affatto necessario essere degli esperti: anche la connessione all’oculare è semplice. Oltre al corretto posizionamento dell’adattatore, non sono necessarie altre precauzioni. Con lo smartphone riescono fotografie della luna di una nitidezza grandiosa. Pochi anni fa si poteva solo sognare di ottenere simili risultati.

Mini guidoscopio di Omegon Mirini di piccole dimensioni per ottenere migliori fotografien astronomia

Gennaio 23 2017, Marcus Schenk

I tempi cambiano: tutto diventa più piccolo. Anche in campo fotografico! Un tempo in astrofotografia la tendenza era di usare esclusivamente mirini grandi e lunghi. Spesso il montaggio era problematico. Con i nuovi mini guidoscopi di Omegon, l’asservimento delle vostre riprese diventa notevolmente più facile.

Cercatore e mirino: guidoscopio Microspeed da 60 mm di Omegon.

“Un guidoscopio è un telescopio montato parallelamente allo strumento primario. Mentre la fotocamera è posizionata sul telescopio primario, il guidoscopio provvede a realizzare un asservimento di precisione”.

Presentazione: Guidoscopi 50 e 60 di Omegon.

I mini guidoscopi di Omegon hanno un diametro di 50 mm o di 60 mm. Sono lunghi solo 200 mm e 260 mm e, avendo un peso di 600 e di 900 grammi, sono leggeri quanto un oculare da 2″. Quali sono i vantaggi in confronto ai mirini “classici”?

  • Sono più leggeri: il vostro telescopio non viene sottoposto a un sovraccarico. Si possono usare persino telescopi per astrofotografia più piccoli.
    Sono più facili da usare: è sufficiente inserire il guidoscopio nel supporto del cercatore. Toglierlo è altrettanto facile.
    Risulta migliore la messa a fuoco: mediante un focheggiatore elicoidale dell’oculare potete eseguire la messa a fuoco usufruendo di una notevole sensibilità.

Ulteriori informazioni si possono trovare sulle pagine di descrizione dei mini guidoscopi da 50 mm e da 60 mm.

Autoguida e guidoscopio: costituiscono effettivamente un sistema integrato?

La risposta a questa domanda è chiaramente un “si”. Il guidoscopio funziona nel modo migliore in combinazione con un’autoguida. Perché? La maggior parte delle moderne autoguide sono caratterizzate di pixel di piccole dimensioni. Questo comporta un vantaggio: la distanza focale del guidoscopio risulta corta. Ad esempio, le autoguide Touptek sono dotate di questi pixel di piccole dimensioni. Caratteristica particolare: queste fotocamere, grazie ad una nuova conformazione del sensore, sono estremamente sensibili. In questo modo, per ciascun oggetto celeste potete trovare la giusta stella guida.

“Con il mio guidoscopio e con la mia fotocamera si trova sempre una stella guida nel campo visivo”, conferma Bodo Fischer, astrofotografo e utilizzatore del guidoscopio.

Il guidoscopio con una fotocamera Touptek

Quale fotocamera è adatta a un guidoscopio Microspeed? Noi raccomandiamo di usare fotocamere “GCMOS01200KPA” di Touptek. Sono le più adatte in assoluto, grazie a una frequenza di 30 fotogrammi al secondo, a una connessione ST-4 per il montaggio dell’autoguida e a un software di elaborazione delle immagini.

Queste sono le migliori combinazioni:

  1. Guidoscopio Microspeed da 50 mm + monoguida GCMOS01200KPA di ToupTek
  2. Guidoscopio Microspeed da 60 mm + monoguida GCMOS01200KPA di ToupTek

Suggerimento: Con la fotocamera usate un filtro UV-IR di Omegon oppure il filtro semi APO di Baader. In questo modo le stelle diventano ancora più nitide e con il sistema di autoguida si ottiene un successo ancora maggiore.

V-Power di Omegon: focheggiatori in acciaio temprato per ottenere migliori foto astronomiche

Novembre 21 2016, Marcus Schenk

Chi scatta foto astronomiche si trova davanti a molte sfide. Una di queste è la nitidezza delle foto astronomiche. Non è tanto facile di notte mettere a fuoco stelle e nebulose che hanno una debole brillantezza. Una foto astronomica perfettamente allineata con il movimento del cielo, ma sfocata? Impensabile!

Per questo è ora disponibile il palcoscenico adatto: i nuovi focheggiatori V-Power di Omegon. Per fare in modo che la vostra foto astronomica non si trasformi in un dramma, ma in una storia a lieto fine.

Nur echt mit dem V: Der V-Power High-End-Okularauszug

Che cosa contraddistingue i focheggiatori V-Power?

Anziché in tenero alluminio, i focheggiatori V-Power nei punti importanti sono costruiti in acciaio inossidabile. Robusti cuscinetti a sfere in V2A e lamine in acciaio inossidabile garantiscono una messa a fuoco precisa. Un sistema di demoltiplicazione 1:10 crea le condizioni di base per ottenere una foto astronomica messa finemente a fuoco con grande sensibilità e, grazie ai riferimenti incisi con il laser, siete in grado di ritrovare rapidamente le impostazioni precedenti. E se in futuro vorrete gestire tutto questo mediante un motore, sarà possibile farlo.

Con lo zoccolo del cercatore V-Power potete ora connettere anche il vostro cercatore. Basta semplicemente fissarlo in posizione sul focheggiatore, ed è fatto!

Con queste serie di accessori potete facilmente connettere il focheggiatore al vostro telescopio

La serie V-Power esiste in diverse versioni: per il vostro telescopio Newton oppure Schmidt-Cassergrain. In combinazione con gli adattatori idonei esse offrono una soluzione plug & play. Anche il fissaggio si esegue molto facilmente in pochi passaggi.

Per saperne di più? Qui si tratta del focheggiatore per ottenere foto astronomiche migliori.

Siamo tutti Astro-testimoni (da balcone): Omegon Adattatore per smartphone

Agosto 29 2016, Michele Russo

Cari amici astrofili ed astrofotografi,

questa settimana il nostro Maurizio ci parlerà di uno dei “best-seller” del  catalogo Omegon: l’adattatore per smartphone.

Buona lettura!

Adattatore OMEGON per Smartphone e IPhone

Supporto Adattatore Omegon

Supporto Adattatore Omegon

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Siamo tutti Astro-testimoni (da balcone): Omegon Maksutov 127/1900mm (2° parte)

Agosto 26 2016, Michele Russo

Cari amici astrofili ed astrofotografi,

questa settimana pubblichiamo la seconda ed ultima parte della recensione che ha come protagonista il  nuovo Maksutov Omegon 127/1900  serie “Advanced”.

Buona lettura!

OMEGON MAKSUTOV 127/1900mm F15 (2° parte)

OMEGON 127/1900 f15

OMEGON 127/1900 f15

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Sistema di ricerca di oggetti nel cielo Push+: Con telescopio e smartphone per arrivare alle stelle

Agosto 24 2016, Marcus Schenk

Se avete un minimo di  esperienza diretta , non potete non conoscere  il seguente problema: state cercando una galassia in una regione di cielo priva di stelle e state consultando con aria nervosa la vostra carta stellare, illuminandola con una luce rossa. Quanto tempo perso a pensare in che modo potreste avvicinarvi all’oggetto cercato. Trovare gli oggetti celesti talvolta è davvero un’impresa.

E’ giunto il momento di farla diventare molto più facile! Con il nuovo sistema Push+ di Omegon.

PushPlus

Ma che cosa ha a che fare questo sistema con uno smartphone?

Sotto questo nome si cela il  nuovo sistema di ricerca e puntamento della Omegon . Un telescopio Dobson, con montatura  provvista di encoder digitali e di Bluetooth, attraverso una app dedicata sarà in grado di collegarsi senza fili al vostro smartphone  (oppure anche al PC).

Con un telescopio Push+ potete trovare gli oggetti in un modo più facile ed ogni serata astronomica sarà sempre di grande soddisfazione!

Attualmente esistono 2 prodotti della serie Push+ di Omegon: il telescopio Dobson da 8 pollici o, come componente separato, la montatura Dobson (Rockerbox) con alloggiamento GP  ideale per il tubo ottico in vostro possesso.

Volete  saperne di più?  Per maggiori informazioni visitate   subito le pagine di presentazione dei prodotti Telescopio  e  Montatura.

Siamo tutti Astro-testimoni (da balcone): Omegon Maksutov 127/1900mm (1° parte) (1 commento)

Agosto 17 2016, Michele Russo

Ciao a tutti,

Altra settimana ed altra puntata della rubrica di Maurizio R., questa volta il protagonista assoluto di questo interessante articolo (diviso in due parti) è il nuovo Omegon Maksutov 127 della serie “Advanced”.

Mettetevi comodi e buona lettura!

OMEGON MAKSUTOV 127/1900mm F15 (1° parte)

OMEGON 127/1900 f15

OMEGON 127/1900 f15

Premessa

Al giorno d’oggi, tantissimi astrofili di tutto il mondo conoscono questo tipo di telescopio (spesso chiamato solamente con il diminuitivo di “MAK”) ma in pochi sanno come nacque questo stupefacente strumento per l’alta risoluzione. La cosa ancora più bella è che molti di questi astrofili, pur non conoscendone le origini, sono così entusiasti del loro “Mak” che non lo cambierebbero neanche se gli offrissero in cambio un costoso e blasonato rifrattore apocromatico da 4 e 5 pollici! Ed alla fine dei conti, chi sono io per dargli torto?! 🙂

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