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La pratica

Rima e Rupes Cauchy, una doppia visione

Cinque giorni dopo il novilunio, chi osserva la Luna trova una magnifica figura dalla simmetria speculare, nel Mare della Tranquillità.

Rima e Rupes Cauchy si trovano nella parte est del Mare della Tranquillità. NASA/GSFC/Arizona State University Rima e Rupes Cauchy si trovano nella parte est del Mare della Tranquillità. NASA/GSFC/Arizona State University

Quattro giorni dopo il novilunio l’osservatore trova una attrazione particolare nella regione del Mare della Tranquillità, addirittura doppia: Rima Cauchy e Rupes Cauchy.

Magnificamente incorniciato

Circa 50 km a sud di Rupes Cauchy si trovano le due cupole Cauchy Omega e Cauchy Tau. NASA/GSFC/Arizona State University Circa 50 km a sud di Rupes Cauchy si trovano le due cupole Cauchy Omega e Cauchy Tau. NASA/GSFC/Arizona State University

Il punto di partenza della passeggiata lunare di oggi è il cratere Cauchy, un tipico rappresentante del suo genere con una parete intatta e ben definita. Con soli 12 km di diametro, il cratere è facilmente individuabile sul lato orientale della pianura del Mare della Tranquillità. Due interessanti formazioni incorniciano il cratere a nord e a sud: Rima Cauchy, un solco lungo circa 140 km, e Rupes Cauchy, una faglia lunga 140 km. Entrambe le formazioni sono chiaramente visibili vicino al terminatore, anche con un telescopio di piccole dimensioni.

Lo spettacolo è davvero magnifico: le due formazioni sono più o meno speculari, di due linee strette che curvano dolcemente verso il cratere Cauchy. All'alba, il pendio di Rupes Cauchy appare come un'ombra nera, mentre è illuminato al tramonto.

Una sfida vulcanica

Quando il Sole è basso è un buon momento per provare a osservare due oggetti più difficili: le cupole Cauchy Omega e Cauchy Tau. Sono entrambi vulcani a scudo alti meno di 200 metri e quindi appaiono vividi solo in prossimità del terminatore. Una sfida ancora più grande porta il nome di Donna, un cratere sommitale della cupola Cauchy Omega, di soli 2 km. I prerequisiti per un'osservazione di successo sono condizioni davvero perfette e un telescopio con un’ottica molto buona, che permetta alti ingrandimenti.

Migliore visibilità 4 o 17 giorni dopo il novilunio

Autore: Lambert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH