I filtri a banda stretta lasciano passare solo la luce di una determinata linea spettrale. Particolarmente diffusi sono i filtri OIII, SII e H-alfa.
I numeri romani III e II indicano il grado di ionizzazione dell’elemento chimico che produce la linea spettrale. Quindi OIII ("ossigeno terzo") indica l’ossigeno ionizzato due volte, mentre SII lo zolfo ionizzato una volta. OI e SI indicano gli atomi elettricamente neutri.
I filtri a banda stretta sono perfetti per l’osservazione visuale e la fotografia di nebulose a emissione, resti di supernova e nebulose planetarie, poiché questi oggetti producono linee spettrali definite. Gli ammassi stellari e le galassie hanno invece uno spettro continuo, quindi per osservarle sono più adatti i filtri che abbattono la luminosità del cielo (CLS o UHC).