Mettere a punto la luce
Spesso sono le piccolezze a determinare il divertimento e il successo di una osservazione. La luce giusta è una di queste.
Una illuminazione adatta alla situazione osservativa può portare a risultati sensibilmente migliori
Il rosso della luce dovrebbe essere intenso, ma non sempre è così, e spesso ci si accorge di questo solo con il confronto diretto. Anche i LED non hanno sempre la giusta tonalità di rosso. Chi si occupa dell’illuminazione, nella scelta dei LED dovrebbe fare attenzione alla lunghezza d’onda, che deve essere attorno ai 650 nm. È anche bene testare il colore e la lavorazione: in alcune lampade infatti i LED bianchi vengono filtrati con dischetti colorati di rosso; la luce filtrata in questo modo va bene, ma se l’alloggiamento non è assemblato in modo appropriato, la luce bianca può filtrare. E quindi, per esempio, osservando in un ambiente molto buio si noterà immediatamente la luce bianca sulla mappa.
Nelle osservazioni intensive, è bene spegnere tutte le luci. Contro la luce ambientale possono essere utili una conchiglia oculare ben aderente e, in casi estremi, un panno sotto al quale schermarsi. Anche osservare in un tubo bianco a occhio nudo o all'oculare può essere di disturbo. Per questo motivo, chi osserva il cielo profondo applica un velluto nero intorno al focheggiatore nelle zone di tubo visibili e che possono dare disturbo.
Le fastidiose luci di controllo
Mano a mano che i nostri hobby diventano più tecnologici, troviamo anche sempre più sorgenti luminose di solito inutili, come i LED di controllo, che a seconda della moda brillano con accecanti luci blu o verdi. Famigerati sono i LED sulle pulsantiere dei controller. Alcuni sono abbastanza deboli da essere anneriti con un pennarello resistente all’acqua, ma se questo non dovesse bastare si può ricorrere a un foglio di alluminio, da fissare con dello scotch per formare una copertura oscurante, che può essere tolta al bisogno senza lasciare tracce.
I display di fotocamere, laptop, smartphone e purtroppo sempre più spesso anche dei controller intelligenti possono disturbare l’adattamento al buio, anche se impostati su luce rossa. App e programmi che commutano il display sul colore rosso non sono sufficienti, perché molti producono sempre una luce di fondo bianca o perché comunque non è rosso intenso. In questo caso, la soluzione è rappresentata dalla pellicola filtrante rossa. Si trova facilmente come pellicola per proiettori da palcoscenico e si può adattare tagliandola. Dato che questa pellicola è molto sottile, va bene anche per i display touch.
Se Giove abbaglia
Considerati tutti gli sforzi fin qui descritti per ottenere una illuminazione rossa, può sembrare strano a prima vista che gli astrofili talvolta illuminino il tubo del telescopio vicino al focheggiatore dell'oculare anche con luce bianca. In realtà, può essere utile: l’occhio infatti viene facilmente abbagliato, se si osservano oggetti luminosi. È il caso in particolare di Giove. Il gigante gassoso infatti è luminoso, con dettagli nei toni pastello. La luminosità dell’immagine può essere ridotta solo tramite un filtro a densità neutra e un ingrandimento elevato, pena l’abbagliamento, dato che l’occhio percepisce il pianeta come un piccolo oggetto luminoso su uno sfondo scuro. Un altro caso è l’osservazione delle stelle doppie con grande differenza di luminosità, quando la componente più debole sarebbe abbastanza luminosa per essere rilevata senza adattamento al buio, ma viene coperta dalla luce della componente più forte.
In questo caso, la luce ambientale bianca può aiutare ad adattare l'occhio. Una fonte di luce bianca, come una torcia o una lampada a LED a collo di cigno, va allineata in modo da non puntare direttamente l’occhio, ma da ottenere una piacevole luminosità intorno al focheggiatore. Qui ovviamente si va contro l’oscuramento del tubo descritto in precedenza. Ma un foglio di carta o un cartone opportunamente tagliato si fissano rapidamente con del nastro adesivo, indipendentemente dal fatto che si abbia più spesso bisogno del bianco o del nero.
Autore: Sven Wienstein / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH