Nel vortice cosmico: la galassia Whirpool M51
Per alcuni è il paradigma delle galassie a spirali, per altri un famoso oggetto da fotografare nel cielo primaverile.
Senza dubbio la galassia Whirlpool, o Messier 51, nella costellazione dei Cani da Caccia (Canes Venatici) è uno degli oggetti deep-sky più belli e significativi.
Ma cosa si nasconde in questo vortice lontano quasi 30 milioni di anni luce?
Proprio di ciò si parlerà in questo articolo. E allora via, verso il vortice galattico!
Tipi di galassie
M51 è una cosiddetta galassia a spirale, esattamente come la nostra Via Lattea o la famosa galassia di Andromeda M31. Come distinzione generica, oltre alle galassie a spirali esistono anche le galassie ellittiche, lenticolari e irregolari. Per galassia in genere si intende un raggruppamento di stelle, nebulose, sistemi planetari e nubi di polveri cosmiche, tutto tenuto insieme dalla forza di gravità e in rotazione attorno al centro della galassia stessa. Tutte le galassie che possiamo osservare al telescopio sono molto lontane dalla nostra Via Lattea, e non ne fanno parte. Si ipotizza che ci siano fino a un trilione di queste isole stellari nello spazio attualmente osservabile! Con la tecnologia oggi disponibile è già possibile individuare circa 50 miliardi di galassie.
Dove nascono nuove stelle
Nella galassia Whirlpool i bracci della spirale sono particolarmente ben formati, ma c’è anche un’altra particolarità: la piccola e irregolare galassia NGC 5195, che accompagna M51 al termine di uno dei suoi bracci esterni, che rende ben visibile la differenza tra i due tipi di galassie. All’interno di questo “vortice cosmico” accade molto: M51 è un’area molto attiva per quanto riguarda la creazione di nuove stelle e nel suo centro, il nucleo galattico, si trova un buco nero supermassiccio. Nel nucleo luminoso di M51 si verificano collisioni di gas, esplosioni stellari e processi di radiazione della materia attirata nel buco nero (“accrescimento”). Nei bracci a spirale più lontani si formano molte nuove stelle, che sono quindi particolarmente calde ed emettono una forte radiazione nello spettro dei colori blu e bianco.
Questa colorazione bluastra dell’elio ionizzato e dell’idrogeno fluorescente viene chiaramente catturata dalle immagini astrofotografiche:
La galassia è stata scoperta nel 1773 da Charles Messier, che aveva notato una macchia diffusa e l’aveva successivamente inclusa nel suo famoso catalogo come oggetto n. 51. La sua chiara struttura a spirale è stata tuttavia osservata solo nel 1845 grazie alla evoluzione dei telescopi, con un riflettore a specchio da 180 cm.
La galassia NGC 5195 che la accompagna è stata scoperta nel 1781 e successivamente inserita nel proprio catalogo da Wilhelm Herschel.
Con un diametro di 89000 anni luce, M51 è una delle galassie a spirale più grandi. Dalla Terra è visibile con una luminosità di 8,1 mag e può essere osservata al meglio con telescopi a partire da 8” (200 mm) di apertura, che rendono visibili i primi dettagli e la struttura a spirale. Questa galassia si trova nella regione settentrionale della costellazione dei Cani da Caccia, in prossimità del Grande Carro. Il percorso più semplice per individuarla parte da Alkaid, l’ultima stella del timone del Grande Carro: la galassia si trova a circa 4° a sudovest. Un buio cielo di campagna è naturalmente l’ideale per osservarla, tuttavia i dettagli di M51 appaiono anche nelle foto scattate da zone con inquinamento luminoso, usando gli appositi filtri. L’individuazione e l’osservazione visuale da un cielo cittadino ormai è praticamente impossibile.
Autore: Jan Ströher
Jan è un linguista e il product manager dei nostri prodotti astronomici.
Jan ha studiato anglistica, romanistica ed economia aziendale, e in seguito ha lavorato come account manager nell'industria aeronautica. Fin da ragazzo si interessa di scienze naturali, soprattutto di astronomia: ha condotto le sue prime osservazioni a 15 anni, dal terrazzo di casa, con un telescopio newtoniano. Ama molto immergersi nella natura, coltiva l'interesse per il mondo degli animali e per la meteorologia. È membro della società astronomica di Buchloe. I suoi oggetti di osservazione preferiti sono i grandi pianeti, le nebulose planetarie e gli ammassi stellari.
Lingue: tedesco, inglese, spagnolo