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Siamo tutti Astro-testimoni (da balcone): Oculari Omegon (2° parte)

Ciao a tutti,

questa settimana pubblichiamo la seconda ed ultima parte della recensione del nostro Maurizio R. su alcune serie di oculari prodotte ed importate dalla Omegon.

buona lettura!

OMEGON PLANETARY ED (2° parte)

Peccato me ne abbiano mandati solo 2 :-)

Peccato me ne abbiano mandati solo 2 🙂

La serie completa OMEGON di questi oculari da 60° FOV comprende le focali di 5mm – 8mm – 12mm – 15mm – 18mm – 25mm. Un SET assortito che completo, può tranquillamente farci compagnia per tutta una vita osservativa. Ecco i 2 esemplari della serie di OMEGON PLANETARY ED che mi sono stati recapitati, rispettivamente con la focale da 8mm e 12mm.

Lo schema ottico riprende quello dei vecchi oculari Planetary TMB di Bill Burgess che voleva creare un oculare con grande estrazione pupillare ma che avesse le medesime proprietà di un modello Monocentrico. Lo schema utilizzato è simile ad un Kellner rovesciato però ibrido con l’aggiunta di 2 elementi negativi cementati o spaziati in aria (a seconda della scelta progettuale) che ne amplificano l’ingrandimento. In pratica sono 5 lenti in 3 gruppi.

Ci sono state diverse varianti di questi oculari ed anche se simili tra loro, vi erano notevoli differenze che ne modificano parecchio le prestazioni ottiche tra un modello e l’altro di pari focale. Ho provato i Planetary Heyford HY, i TMB II Cinesi, gli HR Planetary; su quest’ultimi ho fatto molta sperimentazione modificandone lo schema che trovo geniale e polivalente adatto a continue modifiche riuscendo a migliorarne ulteriormente le performance.

Farlo è stato piuttosto semplice: ho eliminato completamente il doppietto cementato interno, trasformandolo in una specie di monocentrico ibrido. Il prezzo da pagare per la modifica è stato quello di ridurne drasticamente il campo inquadrato dai comodi 60° di FOV ad appena 30/35° FOV. Tramite una guarnizione in gomma ho ridotto l’estrazione pupillare a 10mm per renderne il campo il più omogeneo possibile ed il risultato ottenuto ha superato ogni più rosea aspettativa sia in luminosità che contrasto generale in Hi-Res nonostante si presenti con una visione denominata “buco di serratura” , una specie di effetto tunnel al quale però ci si abitua presto. Questo schema modificato l’ho chiamato simpaticamente Planetary M.R. da “Maurizio R.” , roba da smanettoni insomma. 🙂

Mi mancavano i TeleVue Radian, gli X-CELL LX e questi OMEGON ED che, premetto ed assicuro che non ho smontato perchè non sono (ancora) miei.

Questi, a differenza di tutti gli altri utilizzano appunto lenti di tipo ED cioè (Extra Low Dispersion), lenti ottimizzate per ridurre l’aberrazione cromatica e donare una migliore purezza del colore. Ora non so se tutti gli elementi che compongono l’oculare siano di tipo ED, ma dato il costo ragionevole a cui vengono venduti, presumo che solo uno di questi elementi sia effettivamente ED. Seguendo una logica costruttiva penso che sia la prima lente dove si avvicina l’occhio ad essere l’elemento ED.

Per testare bene questi oculari, che a differenza degli altri elencati utilizzano appunto lenti di tipo speciale per migliorarne ulteriormente le prestazioni ottiche, ci sarebbe voluto uno spettroscopio, attrezzo consigliatomi da un appassionato collega molto esperto che io ritengo tra i migliori tester Italiani per quanto riguarda gli oculari.

Però, c’è sempre un però…come al solito,  lo spettroscopio non ce l’ho e non sono risuscito neanche a trovarne uno in prestito pertanto ho eseguito il test nella maniera classica, visualmente.

Innanzitutto questo tipo di oculare necessita di una pulizia estrema poichè ogni pulviscolo di polvere che si deposita sulle lenti appare come un macigno nella visione diretta all’oculare. Non c’è da stupirsi di ciò in quanto è una caratteristica intrinseca che accomuna praticamente quasi tutti questi tipi di oculari.

Il pesante trattamento antiriflesso color Verde dei PLANETARY ED OMEGON

Il pesante trattamento antiriflesso color Verde dei PLANETARY ED OMEGON

La curiosità di sapere come si comportano gli ED OMEGON è stata grande e sono stati i primi ad essere utilizzati nonostante la recensione del test sia iniziata con i SUPER PLOSSL OMEGON.

Era un poco che li avevo sott’occhio ma non mi decidevo mai a prenderne giusto un paio per provarli. Guarda caso il destino li ha fatti arrivare a me.

L’antiriflesso utilizzato è di un bel color Verde scuro molto pesante, provando ad inclinare gli oculari si intravede “ma proprio in maniera tenue” un leggero cambiamento nel Blu nel bordo, questo ne determina che è un multistrato Full Multi Coated, sempre multi banda ma parecchio più selettiva di quello utilizzato nei SUPER PLOSSL OMEGON.

L’estrazione pupillare è generosa in entrambi i modelli, nel 12mm raggiunge ben 25mm di estrazione pupillare mentre nell’ 8mm raggiunge ben 16mm. L’altezza tra i due oculari è simile va dai 7cm per l’8mm e gli 8cm per il 12mm. Anche il peso è simile aggirandosi per entrambi i modelli attorno i 172grammi, risultando piuttosto leggeri rispetto  ad altri oculari di tipo simile che ho avuto tra le mani e che pesavano perlomeno 100 gr in più  rispetto a questi OMEGON ED.

L’ergonomia di questi oculari è ottimale inoltre è interessante da un punto di vista dell’utilizzo pratico infatti la parte in gomma semi rigida superiore rende praticamente impossibile farlo scivolare di mano anche utilizzando dei guanti. Il barilotto cromato inferiore ha la classica scanalatura che permette in caso di non perfetto serraggio ai diagonali/telescopi, di salvare il prezioso accessorio da una caduta rovinosa.

All’interno, i barilotti sono ottimamente anneriti ed hanno la filettatura per avvitarci eventuali filtri proprio al limite del serraggio dei doppietti negativi in fondo all’ottica anch’essi serrati all’interno dei barilotti cromati. Tornando sulla parte superiore dell’oculare mi ero dimenticato di dire che mi piace molto il paraluce in gomma semi-rigida estraibile semplicemente svitandolo da un lato e che fuoriusce di circa 1cm coprendo adeguatamente le eventuali luci parassite che possono circondare l’osservatore durante la visione telescopica. Trovo questa soluzione molto comoda e ben progettata.

Il comodo paraluce in gomma

Il comodo paraluce in gomma

La prima impressione osservando la Luna è che si stia osservando ad un oculare con incorporato un filtro polarizzato di tipo molto leggero. Utilizzando un normale Plossl di confronto questa sensazione diviene più evidente. Questa caratteristica potrebbe non essere un male, perchè utilizzandolo sul suolo lunare ben illuminato la visione diviene più riposante e con l’aiuto del generoso diametro e l’alta riflettività del MAK OMEGON 127 non si preclude l’ottima sfruttabilità dello strumento con questo oculare per quanto riguarda la magnitudine visuale raggiungibile.

Il campo visivo appare piatto con entrambi gli oculari sia con i 237,5x ingrandimenti offerti dall’ 8mm che con 158x ingrandimenti offerti con il 12mm. La tonalità pare leggerissimamente calda, mi ricorda molto i Plossl Konus degli anni 90 con bordino rosso che a me piacevano tanto. Solo per questa caratteristica ciò mi porterebbe ad acquistarli senza indugio! 🙂

La ricerca della luce diffusa è stata una delle mie priorità: bene, metto la mezza Luna al bordo e ci giro intorno. Non ne vedo, i riflessi sono ottimamente contenuti in entrambi gli esemplari nonostante internamente osservando dal basso gli oculari in controluce si denota un leggero riflesso interno e che la prima lente quella in cima non ha avuto l’annerimento del bordo lente appunto. Facendo un altro giro visuale su tutto il campo di 60° non vedo neanche problemi di Coma. Anche le stelle risultano puntiformi su tutto il campo inquadrato, nessun astigmatismo percettibile, un ottimo risultato direi.

In entrambi gli esemplari del test è venuta fuori solo una leggerissima cromatica laterale esterna, abbastanza simile a quella visibile sui modelli Planetary HR, ma molto più contenuta rispetto a quest’ultimi. L’ho notata “solo” con la visione distolta. Altro plauso da descrivere è la comodità di utilizzo con gli occhiali. Solitamente gli oculari Wide Angle (cioè a grande campo visivo) soffrono di un effetto chiamato parallasse che abbuia l’immagine se non si tiene l’occhio in asse con la lente dell’oculare. Questa caratteristica, che per molti può essere molto fastidiosa, non è apparsa sia nell’ 8mm che nel 12mm. La parallasse è praticamente nulla e non ci sono problemi a spostare la visione da un lato all’altro nei 60° gradi di FOV offerti da questi oculari che, anche con l’occhio abbastanza distanziato dalla lente, permette di poter vedere l’intero campo inquadrato nell’abbondanti estrazioni pupillari di questi ED. Cio determina una visione splendida e riposante di tutto il campo inquadrato. Questa comodità non è assolutamente da sottovalutare dato che la concentrazione nell’osservazione Hi-Res ne guadagna, affaticando meno la vista, cosa che accade spesso se non si ha una visione comoda. Molti ovviano a questo problema tramite la visione binoculare, magari utilizzando un paio di questi planetary ED con una TORRETTA BINOCULARE della OMEGON.

Visto che c’ero, per avere un’idea ancora più completa di come si comportano questi ED, ho aggiunto una Barlow tripletto apocromatico 2x aumentandone il fattore di ingrandimento del doppio. L’immagine ottenuta trasformando così l’8mm in 4mm e il 12mm in un 6mm è stata molto buona. Nnon ho notato rugosità di alcun genere, l’immagine dei terrazzamenti dei crateri erano perfettamente visibili, come le moltissime Rime del suolo selenico. Anche utilizzati con le Barlow questi oculari offrono sempre il massimo.

L’8mm raddoppiato l’ho confrontato con il SUPER PLOSSL OMEGON da 4mm nativo ed, escludendo naturalmente la tonalità più neutra del Plossl e una sua maggiore luminosità, i dettagli visibili erano praticamente gli stessi anche se appena più percettibili nel SUPER PLOSSL. Certo, c’è da considerare che passare da un estrazione pupillare di circa 3mm ad una di 16mm ammetto che potrebbe essere stato un trauma mentale non indifferente. 🙂

Non c’è che dire,  questi OMEGON PLANETARY ED sono eccellenti oculari “Made in China” di alta qualità che a mio avviso si adattano perfettamente all’utilizzo del MAKSUTOV OMEGON 127/1900 F15. Addirittura sembrano proprio ottimizzati per questo tipo di telescopio.

Ben visibili gli elementi negativi da 12mm e 8mm che ne determinano le focali

Ben visibili gli elementi negativi da 12mm e 8mm che ne determinano le focali

Ne sono stati fatti di passi da gigante da quando nel 1992 uscirono per la prima volta i Vixen Lantanio LV i primi oculari in assoluto progettati da famosissimo progettista ottico Giapponese Zenji Wakimoto pioniere anche nell’uso delle lenti speciali ai Lantanidi. Furono i primi oculari nella storia con la possibilità di utilizzare grandi estrazioni pupillari con piccolissime focali, dando la possibilità anche ai portatori di occhiali l’utilizzo di focali estreme fino a soli 2,5mm con una comodità impensabile prima.

Questi OMEGON PLANETARY ED sono una di quelle evoluzioni nella ricerca di schemi ottici altamente performanti per l’alta risoluzione e nello stesso tempo comodi nella visione per l’utente finale, che poi alla fine siamo noi Astrofili.

Gli oculari del Test nelle loro scatoline

Gli oculari del Test nelle loro scatoline

Infine un breve sguardo anche ai due OMEGON KELLNER “K” da 10mm e 25mm forniti in dotazione standard con il bel MAK 127/1900 OMEGON.

I due OCULARI acromatici “K” con scritta in bronzo OMEGON

I due OCULARI acromatici “K” con scritta in bronzo OMEGON

Si tratta di due oculari acromatici modificati a 3 elementi in 2 gruppi con 50° FOV che vengono distribuiti anche per altre ditte. sono di tipo economico ma dalle buone prestazioni e che si adattano un po’ a tutti i tipi di telescopi. Questi della Omegon a differenza di altri hanno il barilotto in lega differente dal solito alluminio. Sono completamente lisci, l’interno del barilotto è ben annerito e filettato fino infondo, la parte superiore è in plastica rigida mentre il paraluce è in gomma morbida.

Sono Oculari che funzionano bene anche con un piccolo Newton a F3,9 come il piccolo OMEGON DOBSON N 76/300 sul quale forniscono immagini ben fruibili luminose con un ottima saturazione dei colori e anche un ottima trasparenza caratteristica dei Kellner. Sono oculari molto apprezzati anche per le torrette binoculari come la già citata TORRETTA OMEGON BINOCULARE DA 31,8MM. Il trattamento antiriflesso sembrerebbe un monostrato su tutte le superfici di un bel colore blu/violaceo, a banda stretta, probabilmente scelto per diminuire l’effetto cromatico al bordo esterno visibile durante la visione di oggetti molto luminosi tipo la Luna. Il campo pare ben corretto e privo di aberrazioni, inoltre quando utilizzato su un telescopio a F15, anche questi piccoli “K” incominciano ad offrire immagini molto interessanti. Li ho voluti provare confrontandoli con degli oculari simili, dei vecchi MA MEADE di produzione Taiwan che utilizzo per la proiezione del sole su lastra metallica. Ebbene entrambi i 25mm offrono la medesima immagine con la stessa tonalità leggermente calda che sulla superficie lunare aiuta ad aumentare il contrasto. Il 10mm Omegon invece è stato leggermente superiore all’ MA da 9mm di confronto non solo per il campo inquadrato che nell’ OMEGON è più ampio, ma anche come quantità di dettagli immediatamente visibili che l’MA non riusciva ad offrirmi immediatamente se non regolando il fuoco più volte.

Il trattamento antiriflesso dei due “K” OMEGON

Il trattamento antiriflesso dei due “K” OMEGON

Sono Oculari con un ottica di buona qualità per il prezzo a cui vengono offerti in SET su Astroshop.it, ideali anche come oculari “da battaglia” da portarsi dietro agli Star Party senza la classica paura che possano essere sporcati nel gruppo ottico da ditate ecc. o maneggiati da persone inesperte. Sono facili da pulire ed il trattamento è piuttosto robusto. Nonostante il prezzo sia esiguo sono oculari che restituiscono immagini realistiche e gradevoli di buona qualità di ciò che si sta osservando sia in diurno che in notturno e che possono essere usati per praticare l’astronomia senza problemi.

Maurizio R.

1 commento


  1. Simona E. ha detto:

    Ciao, Maurizio. Mi fa un immenso piacere leggere i tuoi articoli. Complimenti sinceri! Saluti da una traduttrice da Bucarest!