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Più contrasto per i cacciatori di comete: il Filtro C2 Swan-Band

Ottobre 9 2023, Stefan Taube

CS-Band-Filter

Il produttore tedesco Baader offre un nuovo filtro per le righe di emissione a 511 e 514 nanometri, per le più comuni filettature per filtri:

Queste due righe di emissione chiamate “bande del cigno” dal nome di chi le ha scoperte, ovvero Swan-Banden, sono prodotte dal carbonio. Esse dominano lo spettro della coda gassosa di una cometa nella zona visibile. Il filtro lascia passare solo la luce delle due bande di carbonio e blocca l’onnipresente inquinamento luminoso. Le strutture della coda gassosa di una Cometa diventano quindi più chiare anche in buone condizioni di osservazione.

Contemporaneamente blocca la linea OIII-a 501 nanometri. Si ottiene così un contrasto ancora più elevato e le comete con una coda di gas possono essere distinte ancora meglio da quelle dominate da una coda di polvere.

I due Filtri C2 Swan-Band si vanno ad aggiungere ai nuovi Filtri CMOS ottimizzati dalla Baader:

Baader-Filter-Technologien

Baader SunDancer II per osservare e fotografare il Sole

Ottobre 26 2021, Stefan Taube

Il filtro solare SunDancer II della Baader trasforma velocemente e in modo semplice piccoli Rifrattori in Telescopi per l’osservazione del Sole sulla Linea H-alpha. In questa lunghezza d’onda vedrete la cromosfera del Sole con filamenti scuri, eruzioni stellari e protuberanze spettacolari!

Baader Sonnenfilter SunDancer II H-alpha 2"/1,25"

Filtro Solare Baader SunDancer II H-alpha 2″/1,25″

Inserite il SunDancer II tra lo Specchio Zenit e l’oculare e collegatelo a una fonte di corrente. Il filtro raggiungerà automaticamente la temperatura d’esercizio ottimale e così non sarà necessario regolarlo a posteriori anche nel caso di osservazioni prolungate.

Il SunDancer II può essere utilizzato senza rischi su  telescopi rifrattori con un’apertura fino a 80 millimetri. Solo a partire da un diametro dell’obiettivo di oltre 80 millimetri è necessario un ulteriore filtro di protezione dall’energia davanti al telescopio; in alternativa, il telescopio può anche essere oscurato utilizzando un diaframma opzionale da 80 mm posto davanti all’obiettivo.

I telescopi con specchi secondari, come i telescopi Newtoniani, Maksutov o SCT, richiedono in ogni caso un filtro aggiuntivo di protezione dall’energia, indipendentemente dalle loro dimensioni.

Il disco solare completo può essere visto in telescopi fino a  600 mm di  apertura. La Filettatura T2 sotto il morsetto dell’oculare rende facile l’adattamento anche alle fotocamere più grandi:

SunDancer II mit DSLR-Kamera

SunDancer II con Fotocamera DSLR

Per l’alimentazione della corrente, nella spedizione è incluso un alimentatore di corrente. Per le osservazioni mobili è anche possibile utilizzare un Accumulatore di corrente.

Ulteriori informazioni su questo filtro H-alpha  di alta qualità lato oculare sono disponibili qui nel nostro Shop.

MaxFR di Astronomik: Filtro lineare a banda stretta per ottiche veloci

Aprile 16 2021, Stefan Taube

I nuovi filtri della serie MaxFR sono stati ottimizzati per l’astrofotografia con telescopi molto veloci, come ad esempio per le Ottiche Celestron-RASA oppure quelle degli astrografi Epsilon di Takahashi.

Astronomik fornisce questi filtri per le tre linee più importanti, ovvero OIII, H-alpha e SII, ciascuna con semilarghezze di 12 e 6 nanometri.

Astronomik Filter H-alpha 12nm

Un filtro H-alfa della serie MaxFR nella versione con filtro a clip per fotocamere Canon

Se effettuate delle osservazioni sotto un cielo luminoso, l’astrofotografia con filtri lineari è il modo migliore per creare immagini che riescano bene. Normalmente un Filtro H-alpha è il primo acquisto che avrebbe senso: con questo filtro potete facilmente creare immagini dettagliate anche con la luna piena o un cielo molto luminoso! È anche il filtro giusto per tutte le nebulose che emettono luce rossa.

Il Filtro OIII aumenta enormemente le vostre possibilità, perché con esso, tutte le strutture verdastre/bluastre possono anche essere riprese nei dettagli e con forti contrasti. Soprattutto le nebulose planetarie e le regioni di formazione stellare sono obiettivi gratificanti!

Con il Filtro SII il tuo set di filtri è completo, e puoi creare le stesse immagini a colori del telescopio spaziale Hubble utilizzando i tre canali!

Qual è la giusta semilarghezza? In breve, l’utilizzo di filtri a 12 nanometri è ideale per le fotocamere DSLR e per tutte le fotocamere con una limitata corrente di buio. Con queste fotocamere, un’ulteriore soppressione dello sfondo del cielo usando un filtro con una semilarghezza inferiore non porterebbe maggiori dettagli. I filtri da 6 nanometri sono la scelta giusta in luoghi con forte inquinamento luminoso e con le fotocamere con una corrente di buio estremamente bassa, per esempio le fotocamere con un ottimo sistema di raffreddamento. Specialmente nelle regioni della Via Lattea con molte stelle, i filtri da 6 nm permettono anche di visualizzare oggetti deboli ad alto contrasto senza che si perdano nel cielo stellato.

Per una panoramica su tutti i filtri della serie cliccate qui.

Ottime condizioni per osservare Venere

Febbraio 3 2020, Jan Ströher

Nelle prossime settimane Venere, il nostro „pianeta fratello“, sarà un buon oggetto celeste da osservare. Si tratta di un pianeta brillante, facile da individuare nel cielo del mattino o della sera, ma essendo spesso molto prossimo all’orizzonte le sue osservazioni sono di breve durata e vengono disturbate dalla turbolenza dell’atmosfera terrestre. La situazione migliora a fine gennaio, quando Venere diventa via via più luminoso e resta visibile più a lungo nel cielo della sera. Lo si potrà individuare facilmente a occhio nudo, subito dopo il tramonto e per quasi quattro ore.

Per l‘osservazione è sufficiente un buon binocolo, come il Nightstar di Omegon. Già con telescopi a partire da 90 mm di apertura Venere è riconoscibile come un piccolo disco. Proprio come la Luna, anche questo pianeta mostra diverse fasi; tuttavia i dettagli della sua superficie sono invisibili a causa della sua densa atmosfera, le cui strutture nuvolose sono però ben riconoscibili con telescopi a partire da 130 mm di apertura. Per aumentare il contrasto è consigliabile l’impiego di un filtro idoneo (violetto, blu scuro, blu).

Credit: EXAME/JAXA/Divulgao, Brasile

Venere è il secondo pianeta più interno del nostro sistema solare e ha all’incirca le stesse dimensioni della Terra. La sua atmosfera è composta da anidride carbonica, azoto, anidride solforosa e diversi gas nobili. Questa composizione, e la sua vicinanza al Sole, rendono il nostro vicino di orbita un mondo misterioso e ostile alla vita. Nel suo percorso attorno al Sole Venere ruota in modo retrogrado, ovvero nella direzione opposta rispetto alla Terra: quindi nei panorami venusiani il Sole sorge a ovest e tramonta a est. Dopo la Luna, Venere è l’oggetto celeste più luminoso, ma proprio come Mercurio è visibile solo nel cielo del mattino o della sera: ecco perché viene definito anche „stella del mattino“ o „stella della sera“.

Da metà gennaio Venere domina i nostri cieli serali, visibile subito dopo il tramonto in direzione dell’orizzonte sudoccidentale. La sua elevazione passerà da circa 25° a 46° alla fine di marzo, raggiungendo a fine aprile una luminosità di -4,7mag. In questo periodo si sposterà verso l’orizzonte sudoccidentale attraversando le costellazioni dell’Acquario, dei Pesci e dell’Ariete. In aprile raggiungerà il Toro e ai primi del mese lo troveremo addirittura nelle vicinanze delle Pleiadi (M45).

Da gennaio a maggio il modo migliore per seguire Venere è usare un planisfero celeste.

Credit: planetario di Bochum

Buon divertimento con le osservazioni venusiane del 2020!