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Finalmente è qui! L´Unistellar eVscope è ora disponibile.

Aprile 24 2020, Elias Erdnüß

L‘Unistellar eVscope è un telescopio newtoniano computerizzato su una montatura-Go To altazimutale.

 

Dopo anni di sviluppo l’attesissimo eVscope della start-up francese Unistellar è finalmente disponibile! Mentre fino a questo momento era disponibile solo per i primi sostenitori dell´efficace campagna Kickstarter, ora è possibile acquistarlo regolarmente su Astroshop.

L´eVscope semplifica l’utilizzo ed estende la funzionalità di un telescopio classico. L’ingresso nell’affascinante hobby dell’astronomia è reso così il più facile possibile.

Grazie al Live-Stacking l´eVscope mostra strutture e colori di nebulose e galassie.

 

A differenza di un telescopio classico, l’immagine non arriva direttamente, ma è catturata da un sensore ultrasensibile. Un computer integrato elabora poi l’immagine e la proietta attraverso un oculare sull’occhio dell’osservatore per mezzo di uno schermo OLED ad alto contrasto. Il telescopio può accumulare luce per un lungo periodo di tempo (Live-Stacking) ed elaborare l’immagine in modo che strutture e colori di nebulose e galassie poco luminose siano chiaramente riconoscibili! Questi dettagli non sono di solito visibili con dei telescopi meramente ottici di questa grandezza.

L`eVscope è munito di un sensore che scatta una fotografia del cielo notturno. Questa immagine può essere visualizzata con lo smartphone o tramite un sistema di proiezione dal vivo utilizzando un display OLED ad alto contrasto (Live Projection System).

 

Il computer integrato rende, inoltre, l’utilizzo dell´eVscope molto semplice: basandosi su stelle visibili, il telescopio calcola la sua esatta posizione (Plate-Solving). I motori incorporati possono così dirigere il telescopio con precisione su ogni oggetto che si desidera osservare. A differenza dei convenzionali telescopi-GoTo, si risparmia l’inserimento complicato delle coordinate GPS, dell’ora, e  l’allineamento stellare, che può confondere i principianti. Basta accendere e iniziare!

Controllate l´eVscope usando una app sul vostro smartphone. Trovate ulteriori informazioni qui!

LPI-G: autoguider e camere planetarie Meade

Novembre 27 2018, Stefan Taube

L’abbreviazione LPI-G sta per Lunar, Planetary Imager & Guider. Queste leggere camere di Meade sono eccezionali per la fotografia solare, lunare e planetaria, e anche i telescopi di piccole dimensioni possono sostenerle in modo sicuro. Si inseriscono come un oculare e si collegano via USB al PC portatile.

Meade-LPI-G-LifeStyle1

Il software Meade SkyCapture è incluso. L’utilizzo è intuitivo e tramite l’interfaccia ASCOM permette di usare anche altri programmi. Grazie alla presa ST-4, queste camere sono ottime anche come autoguider – quindi per il controllo dell’inseguimento della montatura.

La versione standard della serie LPI-G è dotata di un sensore da 1,2 megapixel. La camera LPI-G-Advanced, invece, offre una gamma dinamica più ampia, un sensore da 6,3 megapixel e un elevato frame rate di 59 fps; per gestire questo importante flusso di dati, è stata dotata di una connessione USB 3.0. La versione standard è più conveniente ed è perfetta per i principianti, mentre il modello Advanced è più completo e permette un’attività astrofotografica planetaria intensiva e duratura.

Entrambe le varianti sono disponibili sia in bianco e nero che a colori. Le camere in bianco e nero hanno il vantaggio di avere sensibilità e risoluzione più elevate. Tuttavia, in questo caso ottenere immagini a colori diventa più dispendioso: avrete infatti bisogno di filtri colorati e di una ruota portafiltri.

Tutti i modelli della Serie LPI-G sono disponibili qui in Astroshop.

The Imaging Source presenta le nuove fotocamere per osservazioni astronomiche: la serie Signature.

Marzo 2 2018, Elias Erdnüß

Commercializziamo da subito la nuova serie Signature del fabbricante di fotocamere The Imaging Source. Da oltre 20 anni questa azienda produce fotocamere professionali soprattutto per applicazioni industriali. Tuttavia, i prodotti di questa azienda trovano largo impiego anche in campo medico e scientifico. Queste fotocamere offrono quindi a uno standard di qualità superiore alla media.

Nell’anno 2007 The Imaging Source ha presentato per la prima volta una serie di fotocamere, che erano state progettate in modo particolare per applicazioni astronomiche. Il fabbricante di queste fotocamere ha rapidamente incontrato il favore degli astronomi e degli astrofotografi, perché le fotocamere prodotte si distinguevano per la loro eccellente qualità ed addirittura per i loro costi contenuti.

In campo astronomico negli ultimi anni si è verificata una stasi dei mercati. Altri produttori si sono fatti avanti e fabbricano ogni anno nuovi prodotti, che mettono in ombra i modelli meno recenti a causa del rapidissimo e continuo miglioramento delle tecnologie digitali per le fotocamere. The Imaging Source produceva assiduamente fotocamere per astronomia: i noti modelli NexImage e Skyris del marchio Celestron vengono prodotti in collaborazione tra le due aziende.

Ora The Imaging Source ha finalmente presentato una propria serie di fotocamere! La serie Signature si distingue nuovamente per la sua eccezionale robustezza e questo non sorprende in un produttore che deve soddisfare sistematicamente i rigorosi requisiti di qualità dei clienti dell’industria. Per di più, questa serie è dotata della più moderna tecnologia CMOS dei sensori. La vecchia convinzione che solo i sensori CCD potessero essere usati in astronomia non vale più da diverso tempo: Intanto i sensori CMOS si contraddistinguono per il loro ridotto rumore e per la loro altissima sensibilità, tanto che i principali fabbricanti non producono più microcircuiti CCD. E’ per questo che nella serie Signature sono montati i più moderni microcircuiti CMOS Pregius e STARVIS del produttore Sony.

Queste fotocamere sono perfettamente ottimizzate per le riprese di pianeti. Possono fornire ad elevate frequenze di fotogrammi (frame rate) immagini ad alta definizione, non compresse e con un basso livello di rumore. Questa è la condizione preliminare ideale per l’uso delle tecniche di “Lucky Imaging”  (Imaging fortunato) per raffigurare efficacemente ogni dettaglio di pianeta che venga ripreso dal vostro telescopio. Ma attenzione perché, queste fotocamere, non sono tuttavia pensate per riprese di galassie e di nebulose dalla luce debolissima: A seconda del modello infatti sono possibili tempi di esposizione solo di alcuni secondi.

La serie Signature con i suoi quasi 60 modelli è molto vasto. Così si può effettivamente acquistare proprio la fotocamera che risponde perfettamente ai propri requisiti. Ma in questa scelta si deve far fronte a una sfida.

E per questo bisogna sapere che

di ogni fotocamera esistono tre versioni: DMK, DBK e DFK. I modelli denominati DMK sono fotocamere monocromatiche. Dal momento che non montano nessun filtro Bayer (per rilevare l’informazione cromatica), sono le fotocamere maggiormente sensibili alla luce. I modelli DBK e DFK sono invece fotocamere a colori. Dal punto di vista costruttivo sono entrambe uguali, ad eccezione di un filtro sull’infrarosso presente nelle fotocamere DFK. Poiché i sensori CMOS che vi sono montati sono anche sensibili alle radiazioni invisibili sull’infrarosso, quest’ultima, a seconda del requisito specifico, deve essere dotata di un filtro. Comunque molti astrofili desiderano usare una fotocamera sensibile ai raggi infrarossi. Se anche voi siete tra questi, le fotocamere DBK sono per voi la scelta giusta.

D’altra parte, tra questi due modelli esiste anche una differenza che riguarda la trasmissione dei dati: Le fotocamere 33U possono essere collegate tramite USB 3.0 al vostro computer e le fotocamere 38U addirittura tramite USB 3.1. Su tutte le fotocamere USB l’alimentazione di corrente avviene tramite cavo USB. Le fotocamere 33G sono dotate di una interfaccia Gigabit Ethernet (GigE). Questa interfaccia è molto diffusa nelle applicazioni professionali di elaborazione delle immagini. Per le fotocamere GiGE è necessaria anche una seconda alimentazione di corrente; per questo motivo l’alimentatore da rete necessario è compreso nella fornitura.

Dalla denominazione del modello si può anche riconoscere il microcircuito CMOS che vi è montato. Questo determina, ad esempio, la risoluzione e la frequenza di fotogrammi (frame rate) della fotocamera.

La tabella seguente vi può essere di aiuto nella scelta della fotocamera giusta:

Se siete interessati ad una fotocamera per pianeti, di recente progettazione e di elevata qualità, dovreste in ogni caso iscrivere la serie Signature nella vostra lista dei desideri.

Il sole ripreso alla luce di H-alfa con il filtro QUARK e la nuova fotocamera ToupTek

Ottobre 13 2017, Stefan Taube

Il nostro collaboratore spagnolo Carlos Malagon ha quasi ogni giorno vista libera sul nostro astro diurno. Ci ha inviato questa immagine del sole, che ha ripreso con la nuova fotocamera  EP3CMOS02300KMC di ToupTek:

H-Alpha-Sonne

L’immagine mostra la cromosfera del sole: essa rappresenta una parte dell’atmosfera solare, che si trova sopra la fotosfera e che si manifesta come luce con lunghezza d’onda di 656 nanometri. Questa lunghezza d’onda viene denominata anche H-alfa. Si tratta di un determinato stato di eccitazione degli atomi di idrogeno nell’atmosfera solare. Sul bordo del sole si manifesta una bella protuberanza.

Oltre alla fotocamera di ToupTek Carlos Malagon ha utilizzato il filtro H-alfa QUARK di DayStar e il Pro Apo 80/500 di Omegon sulla montatura SkyWatcher Star Adventurer.

Questa piccola montatura è l’ideale da viaggio. Sostiene una fotocamera con piccola ottica ed effettua l’inseguimento della rotazione celeste. Lo Star Adventurer può essere fissato con viti su ogni stativo fotografico. A questo scopo Carlos Malagon utilizza lo Stativo a treppiede Titania 500 in alluminio, di Omegon. L’istantanea in basso mostra l’attrezzatura completa:

Carlos_Ausrüstung

Del resto: dal momento che il filtro solare QUARKviene semplicemente infilato tra la fotocamera e il telescopio nell’estrattore di focale dell’oculare, esso può essere tolto altrettanto velocemente. Allora un’attrezzatura maneggevole come questa può essere semplicemente utilizzata per la fotografia del cielo motturno.